Quando si affrontano temi legati a problemi ambientali ed ecologici, la città è al centro del dibattito: traffico, industrie, edifici sono una costante fonte di inquinamento atmosferico, con effetti dannosi sulla qualità dell’aria e sulla salute degli abitanti.
Nell’ultimo secolo questa tematica si è sviluppata in maniera esponenziale, conseguentemente al fenomeno di urbanizzazione che ha visto la popolazione mondiale concentrarsi sempre più nelle aree urbane: dal 13% nel 1900, infatti, oggi più del 50% della popolazione mondiale vive nelle città, e questo valore è destinato ad aumentare.
Il concetto di città sostenibile nasce proprio per contrastare l’espansione di città sempre più popolose e inquinate, attraverso una combinazione di fattori sociali, economici e ambientali volti a garantire una buona qualità di vita delle persone. In questo scenario, negli ultimi anni è cambiata l’idea stessa di architettura. Ora non si guarda più l’edificio come un oggetto “isolato”, decontestualizzato, talvolta frutto di estrosità da archistar. Si considera, invece, la stretta relazione che esiste tra l’edificio e l’ambiente circostante, ossia la città: un cambiamento di prospettiva fondamentale per progettare in modo innovativo le abitazioni del futuro, nel rispetto dell’ambiente e della salute umana.
Che ruolo gioca il legno nella costruzione di una città sostenibile?
Quando l’edificio è progettato in relazione allo spazio circostante in una prospettiva di sostenibilità ambientale, vengono analizzati tutti i fattori legati all’ambiente, come il consumo energetico, l’utilizzo di energie rinnovabili, la quota di rifiuti riciclati e l’emissione di gas serra.
Il legno permette dei guadagni notevoli nel bilancio energetico di un edificio.
Sin dalla fase di costruzione, si costata una diminuzione della generazione di rifiuti, una costruzione più rapida e dei materiali utilizzati meno inquinanti; ma il vantaggio maggiore del legno, a differenza degli altri materiali, è lo stoccaggio diretto dell’anidride carbonica. L’architetto canadese Michael Green spiega che “se costruissimo un edificio in legno di venti piani, potremmo stoccare circa 3100 tonnellate di CO2, il che equivale a eliminare 900 macchine dalla strada per un anno!”.
Il legno delle costruzioni, dunque, riproduce in città quello che le foreste fanno da sempre in natura, divenendo così un materiale indispensabile per una città sostenibile.