Mancano “solo” 23 anni alla realizzazione a Tokyo di quello che sarà l’edificio in legno più alto del mondo: un vero e proprio grattacielo di 70 piani per 350 metri di altezza. 350, come gli anni che la Sumitomo Forestry, l’azienda edile costruttrice, festeggerà nel 2041, anno previsto per l’inaugurazione del W350.
Niente a che vedere con i grattacieli in acciaio e cemento armato alti oltre 800 metri, ma allo stesso tempo una nuova visione dell’edilizia in legno, che nell’immaginario comune richiama alla mente baite e case di montagna più che costruzioni urbane multipiano e tecnologicamente avanzate.
Quella di Tokyo sarà una struttura realizzata con tecniche costruttive innovative che vedono l’utilizzo del legno per il 90% dei materiali, mentre l’acciaio costituirà la parte rimanente sarà in acciaio per rinforzare il tutto.
Un edificio che risponde ai severi parametri antisismici previsti in Giappone, nonché a una legge locale del 2010 che prevede l’uso obbligatorio di materiale organico nei palazzi pubblici alti più di tre piani. Negozi, uffici e hotel affiancheranno le residenze.
Una forte attenzione è stata data all’aspetto ambientale ed ecologico:
sui quattro lati di ogni piano è prevista una balconata che sarà ricca di piante, così come il tetto, soluzione probabilmente ispirata dal Bosco Verticale di Stefano Boeri a Milano; anche all’interno saranno presenti stagni e aiuole sui piani, per un ambiente perfettamente integrato con la natura. Una costruzione pensata e progettata, quindi, per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
L’obbiettivo, forse un po’ ambizioso, della Sumitomo Forestry è di creare un precedente per una sempre maggiore edificazione in legno in Giappone, così da realizzare una sorta di “foresta urbana”, dove gli edifici, pensati in questo modo, facciano parte integrante dell’ecosistema naturale, costituendo dei corridoi ecologici per le specie animali che altrimenti in città non avrebbero il loro habitat. Il legno quindi si rivelerà utile per preservare e arricchire la biodiversità nel contesto urbano.